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Salabhâsana - la locusta

Una posizione che rinforza la parte bassa della schiena ed accresce l'elasticitĂ  della spina dorsale

Salabhâsana - la locusta
18 gennaio 2005

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Glossario sanscrito

Il nome

Salabha in sanscrito significa locusta; la posizione infatti ricorda quella dell'insetto saltatore dalle robuste zampe posteriori.

La tecnica

Proponiamo due diverse modalità di esecuzione di questa âsana, di cui esistono numerose varianti: nella prima testa, torace e braccia vengono sollevate insieme alle gambe; nella seconda la parte superiore del corpo rimane al terreno e solo le gambe e la parte sacrale vengono sollevate.

Disporsi con il ventre a terra, la gambe tese ed unite, le braccia lungo i fianchi con le palme delle mani rivolte verso l'alto, il mento premuto al suolo.

Con un'espirazione sollevare la testa, le spalle, il torace, le braccia e le gambe; solamente la parte anteriore dell'addome rimane in contatto con il pavimento e sopporta il peso del corpo.

Contrarre le natiche e mantenere le gambe distese ed unite, le braccia sono parallele al suolo e vengono attivamente distese all'indietro; avvicinare le scapole e le spalle l'una verso l'altra e verso il basso per facilitare l'apertura del torace ed evitare un'eccessiva compressione del collo, che deve risultare ragionevolmente disteso; lo sguardo è rivolto in avanti o leggermente verso l'alto.

Mantenere la posizione finchè possibile, respirando normalmente, poi con un'espirazione tornare a terra, rilassarsi ed ascoltare l'eco dell'âsana nel nostro corpo.

Più impegnativa è la seconda variante, in cui le gambe vengono sollevate maggiormente, insieme alla parte inferiore del bacino.

Disporsi con il ventre a terra, la gambe tese ed unite, il mento premuto al suolo. Le braccia possono essere tenute lungo i fianchi, dorso delle mani al terreno e pugni serrati; oppure possono essere portate distese sotto al corpo, gomiti vicini, con le mani strette a pugno una di fianco all'altra, o con il pugno destro dentro la mano sinistra, pollici uniti e paralleli o ancora a coppa, con le palme rivolte al pavimento.

Con un'inspirazione sollevare le gambe, mantenendole tese ed unite, insieme alla parte sacrale; il movimento deve essere deciso, anche se controllato. Contrarre le natiche e i muscoli delle cosce in modo che piedi e ginocchia siano in contatto; ritenere l'aria.

I punti di appoggio sono le braccia, in modo particolare i polsi, le spalle, il torace ed il mento.

Quando necessario riportare le gambe lentamente a terra con un'espirazione.

Effetti della posizione

Salabhâsana rinforza l'addome, la parte bassa della schiena, le gambe, i glutei e, nella prima variante, le braccia e le spalle; contribuisce ad accrescere l'elasticità della spina dorsale e a ridurre eventuali dolori nella regione sacra e lombare; effettua un gentile massaggio sugli organi interni garantendo un buon funzionamento del sistema digestivo, prevenendo la costipazione e la flatulenza; stimola il sistema cardiovascolare ed endocrino.

Come tutti i piegamenti all'indietro Salabhâsana attiva in modo particolare le nadi della parte frontale del corpo.

Controindicazioni

Questa âsana deve essere evitata da chi soffre di gravi problemi alla schiena; inoltre in caso di dolori alle cervicali la testa deve essere mantenuta in una posizione neutra, lo sguardo al pavimento.

La seconda variante apporta una notevole quantitĂ  di sangue al collo e alla testa, non deve dunque essere eseguita da persone affette da alta pressione o patologie cardiache.

di redazione yoga.it

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