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Manipûra chakra

Punto di transizione fra terra e cielo, questo chakra esprime la forza per superare gli ostacoli

Manipûra chakra
16 maggio 2005

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Glossario sanscrito

Mani indica una «gemma grezza», appena estratta dalla terra o un «gioiello»; pura significa «cinta di mura» o anche «città»: Manipûra dunque può essere tradotto come «città dei gioielli».

E' il terzo chakra: si trova all'altezza dell'ombelico sulla colonna vertebrale ed è anatomicamente collegato al plesso solare; può essere considerato il punto di transizione fra terra e cielo in quanto nei chakra inferiori la coscienza è rivolta verso l'esperienza grossolana mentre in quelli superiori si riscoprono ideali elevati. Dal tamas dei primi due chakra si passa a rajas guna (attività, vigore), cioè dalla passività tipica della terra e dell'acqua si arriva all'azione, al movimento.

Ha relazione con il tanmâtra del colore e della forma, con il jñânendriya (facoltà di percezione) della vista, collocato nell'occhio ed il karmendriya (facoltà di azione) del camminare, con il suo corrispondente «organo d'azione», i piedi.

Il bhûta (elemento della natura) correlato è il fuoco: rappresenta il calore solare, il fervore dell'asceta, il calore dell'orgasmo, la forza vitale condensata nello sperma. Si manifesta come fuoco domestico e digestivo - permette la disgregazione dei cibi per consentirne l'assimilazione. Il fuoco libera energie racchiuse nella materia.

Il suo vâyu è samâna, la corrente pranica che regola la temperatura corporea, sovraintende alle funzioni digestive ed assimilative, permette l'assorbimento dell'ossigeno nei polmoni e l'assimilazione delle esperienze sensoriali, emozionali e mentali.

Manipûra è rappresentato come un fiore di loto a 10 petali del colore delle nubi temporalesche (nel kundalinî yoga sono gialli) in cui sono inscritte lettere di colore blu.

Ogni chakra è organizzato attorno ad un punto centrale. Il punto - bindu - è l'elemento più denso, in cui tutto è presente: non appartiene allo spazio umano, ma allo spazio sacro. E' l'eterno presente. Ritroviamo il punto, questa vibrazione primigenia, sul bîja-mantra RAM e sulle lettere dei petali: nell'alfabeto sanscrito candra bindu comporta la «nasalizzazione» delle lettere che lo sostengono, tramutandole così in mantra. Tutto vibra nel creato, come un immenso strumento musicale dotato di infinite corde che insieme producono la sinfonia universale.

Manipûra ha come yantra (raffigurazione geometrica simbolica) un triangolo equilatero con la punta rivolta in basso ed un segno di buon auspicio - svastika - all'esterno di ciascun lato per frenarne la pesantezza. Il triangolo con la punta in basso rappresenta l'elemento del fuoco ma anche la matrice cosmica; il vertice in basso indica l'emanazione dall'uno al molteplice, l'evoluzione dell'universo fenomenico ed il suo aspetto cinetico.

Lo yantra simboleggia una forza cosmica: permette di allacciare connessioni tra l'uomo e l'universo allo scopo di aprire stati di coscienza tersi e di tramutare, attraverso la conoscenza, forze grezze o distruttive in energie positive.

Gli animali che troviamo nei chakra rappresentano la qualità del tattva, l'elemento dominante. L'ariete qui raffigurato è il corriere di Agni, il signore del fuoco; è un animale forte, capace di caricare a testa bassa rimuovendo gli ostacoli: si può dire che rappresenti l'ego.

Manipûra mostra dunque tanto aspetti pericolosi quanto benefici. I simboli presenti in questo chakra indicano che la forza per distruggere gli ostacoli esiste ma a questo livello essa diviene espressione dell'ego. Il dogmatismo e il desiderio di potere sono ancora forti ma è possibile trascenderli, ricordando come le sofferenze della vita non siano dovute alle circostanze bensì alla risposta che viene data alle prove dell'esistenza.

di MP

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