Si narra che un tempo vivesse a Bangalore un famosissimo cuoco di nome Ram; nel dare l'addio ai suoi discepoli alla fine del periodo di istruzione previsto usava dire: "Figli miei, vi ho insegnato tutto quello che so, eccetto un ultimo segreto, e questo lo potrete apprendere solo osservando attentamente il vostro maestro".
Alcuni anni dopo, due fra i suoi allievi parteciparono ad una gara culinaria il cui obbiettivo era creare un piatto che fosse degno di quelli di Ram di Bangalore, che per l'occasione presiedeva la giuria.
Giunti all'ultima portata, il primo dei due allievi superò sè stesso e creò un capolavoro, ricordandosi esattamente di tutte le istruzioni trasmesse dal maestro; tuttavia il premio andò al secondo allievo con la motivazione che il suo piatto aveva davvero colto anche l'ultimo segreto del grande cuoco.
Alla richiesta di spiegazione del discepolo sconfitto, Ram disse: "Ogni allievo deve scoprire che per riuscire ad eccellere nell'arte culinaria è necessario realizzare sè stessi e comprendere come si debba essere sè stessi in ogni situazione. Il tuo piatto, a differenza di quello che ha vinto la gara, ha lo stesso identico sapore di quello che avrei preparato io".
Nello Yoga ogni attività deve essere compiuta con consapevolezza, come fosse una preghiera di tutto il nostro essere; il cibo deve essere preparato con attenzione, rispetto e gratitudine dato che lo stato d'animo del cuoco si trasmette ai piatti che prepara; per questo motivo in India ancora oggi molte persone preferiscono portare al lavoro il pranzo cucinato a casa propria, mentre alcuni yogi mangiano solo cibo preparato da loro stessi o da altri yogi. |