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La lunghezza del respiro

Tutti noi sappiamo che ad ogni attività umana corrisponde un diverso tipo di respiro, tuttavia gli yogi hanno portato queste osservazioni ad uno straordinario grado di accuratezza ed hanno scoperto correlazioni tra il respiro ed ogni stato, non solo fisico ma anche emotivo, intendendo questo termine nel suo senso più vasto.

I Rishi dell'antica india hanno studiato le diverse qualità del respiro: lunghezza, ritmo, ampiezza, durata, centro di gravità... Parliamo della lunghezza del respiro. Come si può misurare? Un metodo alla portata di tutti consiste nell'umettare il palmo di una mano e porla direttamente sotto le narici: in questo modo durante una normale espirazione si può avvertire la corrente d'aria che raggiunge la superficie del palmo e, causando l'evaporazione dell'umidità, produce una sensazione di freschezza. Allontanate ora lentamente la mano fino a quando non avvertirete più la corrente d'aria: misurando la distanza fra il palmo e le narici si può calcolare approssimativamente la lunghezza del proprio respiro. Lo yoga sostiene che accorciando progressivamente la lunghezza della corrente d'aria espirata si accresce la vitalità e si favoriscono gli scambi gassosi ed energetici (pranici); inoltre si è osservato che più è intenso il controllo sulla mente, più il respiro si accorcia.

Una raccomandazione

Si può iniziare il pranayama solo quando le membra, il sistema nervoso e i polmoni sono stati rafforzati con la pratica delle asana: quando il respiro è leggero si deve prestare ad esso grande attenzione.

Una pratica affrettata o non corretta può portare disturbi al sistema respiratorio (tosse, catarro, asma, singhiozzo) male alla testa o agli occhi ed irritazioni nervose. Si raccomanda quindi di procedere con lentezza nelle tecniche del pranayama, particolarmente negli esercizi comportanti ritenzione del respiro e di tenere a mente che l'elemento essenziale di questa pratica è la concentrazione del pensiero negli esercizi.

Nel pranayama, ancora più che in altri campi, la pratica quotidiana è la miglior garanzia di successo e la migliore difesa contro eventuali pericoli.

Pratiche

Gli esercizi devono essere preceduti dal rilassamento, cosicché il corpo e la mente possano essere calmi e indisturbati prima del loro inizio.

Tutti gli esercizi di pranayama possono essere praticati in una qualsiasi delle posizioni sedute, con testa, collo e colonna vertebrale eretta.

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Bibliografia


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