glossario sanscrito
ātman (m)

Il termine ātman è composto da due parti distinte: la radice at che significa «muoversi», a cui si aggiunge la radice an che indica le azioni di «respirare» o «vivere». Nel linguaggio comune, l'ātman indica infatti semplicemente la persona, il sé, mentre nel linguaggio dello yoga prende un significato più alto, si riferisce infatti alla sostanza spirituale, al più alto Sé, all'anima individuale, composta dalla sostanza divina che è in realtà sottesa a tutto l'universo (in questo caso allora prende il nome di Brahman, lo spirito universale, il principio cosmico). Nel pensiero vedantico, non-dualista, tra le due realtà non esiste alcuna frattura, e i due termini Brahman e ātman indicano uno stesso principio.

Sat (l'essere), cit (la coscienza) e ānanda (la beatitudine) sono i tre principi inscindibili e consustanziali all'ātman, che è eterno, imperituro, non ha inizio né fine, non ha età. Senza ātman il corpo fisico delle creature è inerte, essa è il potere che lo anima.

L'ātman è fornito di cinque kośa o involucri, che le permettono di fare esperienza nel mondo fenomenico, nel quale si trova immersa finché dura il saṁsāra, il ciclo delle rinascite. Nello yoga si sostiene che il jīvātman abbia a causa della sua ignoranza - avidyā - delle limitazioni, che scompariranno al momento della sua liberazione finale o dissoluzione nel Paramātman o anima universale, supremo ātman, reggitore dell'universo.

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