
Dany76 ha scritto:Forse ho forzato troppo, concentrandomi prevalentemente sul "voler eseguire bene la posizione" e so che dovrei ascoltare di più il mio corpo e le sensazioni..
Dany76 ha scritto:Prima di tutto ringrazio per le risposte. E' vero che devo ascoltarmi, non forzare ecc... e, come scrive neuromante, la "forma" dell'asana è secondaria alla sua funzione, ma mi viene da chiedere: supponiamo stia tentando di eseguire Salabhasana (un esempio) e avessi difficoltà ad alzare le gambe, dentro di me sentirei "ok, se alzo le gambe sforzo! Sforzo=dolore -dolore=non alzo le gambe", ma a questo punto l'asana sarebbe un asana a metà e, fino a ché non alleno e abituo le mie gambe ad alzarsi resterà tale, quindi gli effetti dell'esercizio yogico verrebbero a mancare. Altrimenti non avrebbero modo di esistere nemmeno tutte le posizioni specifiche. Partendo dal presupposto che, arrugginita come sono, anche tirare un calcio ad una palla mi provocherebbe dolori (dai, sto volutamente esagerando
), non è un passaggio obbligatorio un piccolissimo sforzo, almeno per abituare i muscoli, cercando anche di curare un minimo la tecnica? Scusate la mia ignoranza in materia e i miei post che partono dal pre-ABC e grazie per la pazienza
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