Pensando che possa essere utile anche ad altri, condivido sul forum quanto sto scrivendo (e ri-scrivendo) per lui.
Un sorriso,
Ryu no Kokyu.
GORAKSHA, IL MAHANATH

La mia fissazione per Babaji e il Gorakhvani ["I segreti di Guru Gorakh"- un libriccino di qualche decina di pagine edito da J.Amba editrice] è cominciata nel luglio 2012, quando sono entrato per la prima volta nell'Ashram Bhole Baba, a Cisternino (nella Val d'Itria). Appena mi ha visto Rupchand, uno dei discepoli storici di Babaji di Hairakhan (uno di coloro che ne ha ascoltato direttamente gli insegnamenti per intenderci), mi ha guardato negli occhi e, praticamente senza dire una parola, si è alzato ha preso un libro dallo shop dell'Ashram e me lo ha regalato.
II libro era, appunto, il Gorakhvani, resoconto scritto delle istruzioni impartite da Babaji a Shri Shastri Vishnu Datt.
Secondo me si tratta di un testo straordinario, che descrive il percorso della realizzazione secondo gli insegnamenti Nath, attraverso una serie di simboli presi dai Veda, dai Purana, dal kundalini yoga, dal tantrismo tibetano... Dopo qualche giorno, Rupchand mi ha presentato Lisetta Carmi, la fondatrice dell'Ashram e poi insieme a lei, un'altra allieva"anziana" e la mia amica Ivana, mi ha portato nella "stanza del maestro", una cameretta con il suo letto, un paio dei sandali, una fotografia in bianco e nero che sta misteriosamente virando in oro e argento, e il bastone che Babaji che usava, credo, per passeggiare.
Non so perchè Rupchand mi abbia fatto questi doni (penso che non siano moltissimi coloro cui è stato permesso di entrare nella stanza di Babaji), ma so che per me è stata un'esperienza sconvolgente. Niente a che vedere con la devozione o quel senso di pace e amore che aleggia nell'Ashram come in molti altri luoghi di culto. E' stata un esperienza fisica, fatta di percezioni e di "trasformazioni". Soprattutto è stato un esperienza "ripetibile" perchè i fenomeni si sono riprodotti, identici, ogni volta sono tornato all'ashram.
Credo che dietro lo Yoga dei Nath ci sia una scienza più antica di quanto possiamo immaginare. E credo che Babaji, in quanto MahaNath (il Grande Nath, che si potrebbe tradurre con "GRANDE SPIRITO PROTETTORE" o "GRANDE MAESTRO CHE PROTEGGE") con le sue parole abbia tentato di aprire uno spiraglio sulle vere origini e i veri scopi dello yoga o per meglio dire sulle vere origini e i veri scopi dell'essere umano.
IL GORAKSHVANI
Negli anni '70 Babaji di Hairakhan istruì in Nepal un gruppo di 8 discepoli allo yoga di Gorakanath. Gli insegnamenti, trascritti da Shri Shastri Vishnu Datt, erano impartiti in versi, nella lingua dei sadhu e dei cantastorie dell'Himalaya.
Ne leggo un brano dalla traduzione di Gora Devi ("Gorakhvani - i segreti di guru Gorakhnath" J. Amba Edizioni):
".... Tu hai conquistato il sonno [Nidra], che per paura di te, fu nascosto nell'Oceano di Latte e dato a Vishnu.
Quando il demone Madhukaitabb attaccò Brahma, Brahma corse alla porta di Vishnu, pianse e pregò la Dea del sonno [Nidra Devi]. Allora lei svegliò Vishnù che lottò [...] contro Madhukaitabb. Gorakanath ha ottenuto la vittoria sul sonno [Nidra]. Chiunque conquista il sonno [Nidra] conquista Mahakala. I cinquantasei Kahwa e le sessantaquattro Yogini esclamano: jai jai Guru Gorakanath. Tu sei il Mahanath dei nath....Vieni Kamalo, quando hai cominciato a cantare come il Rishi Narada, come hai cantato bene!"
In quarant'anni di pratica dello yoga ho letto e studiato decine di libri di filosofia indiana. Le storie, i simboli, i loro sorprendenti collegamenti con l'anatomia e i moti celesti mi sono diventati, con il tempo, familiari. Di solito, non fatico molto a trovare delle chiavi di interpretazione, ma questo testo mi ha veramente "spiazzato" e non solo per il suo tono misterioso, ma, soprattutto, perchè l'autore è Babaji di Hairakhan, il "Guru della semplicità".
Si dice che l'insegnamento di un Maestro agisca "a vari livelli coscienziali", ovvero che abbia validità ed efficacia a prescindere dalla cultura, dalla sensibilità, dall'intelligenza e dall'intuito dell'ascoltatore. Le parole e le frasi sarebbero solo un mezzo attraverso il quale viene trasmessa l'energia divina detta śakti o kuṇḍalinī, per cui, alla fin fine, il loro significato letterale avrebbe un'importanza relativa. Probabilmente è vero: il devoto, colui che ha fede in un Maestro e lo considera una diretta espressione della divinità, non ha bisogno di capire o di studiare, semplicemente apre il cuore...
Se un maestro è "IL" Maestro, che dica "Ambarabàcicciccò" o "Tu hai conquistato il sonno [Nidra], che per paura di te, fu nascosto nell'Oceano di Latte " il risultato dovrebbe essere lo stesso: la śakti circola "a prescindere".
Perché, allora, Babaji parla in maniera tanto complicata?
Chi è Madhukaitabb?
E i cinquantasei Kahwa e le sessantaquattro Yogini?
Cosa significa "Chiunque conquista Nidra (il sonno) conquista Mahakala [il "Signore del tempo", una forma di śiva molto comune nei testi e nei rituali tibetani]" ?

Gli insegnamenti dati da Babaji a Shri Shastri e agli altri sette discepoli, non sono insegnamenti "ordinari": gli sta passando lo Yoga dei Nath, l'essenza del Tantrismo. Il"Gorakhvani" è un testo prezioso e trovo incredibile che sia così poco noto e studiato, ma forse anche questo ha un senso...
Riprendiamo il brano che ho citato all'inizio e vediamo di capirci qualcosa [le parentesi quadre sono mie]:
".... Tu hai conquistato il sonno [Nidra], che per paura di te, fu nascosto nell'Oceano di Latte e dato a Vishnu. Quando il demone Madhukaitabb attaccò Brahma, Brahma corse alla porta di Vishnu, pianse e pregò la Dea del sonno [Nidra Devi]. Allora lei svegliò Vishnù che lottò [...] contro Madhukaitabb. Gorakanath ha ottenuto la vittoria sul sonno [Nidra]. Chiunque conquista il sonno [Nidra] conquista Mahakala. I cinquantasei Kahwa e le sessantaquattro Yogini esclamano: jai jai Guru Gorakanath. Tu sei il Mahanath dei nath....Vieni Kamalo, quando hai cominciato a cantare come il Rishi Narada, come hai cantato bene!"
Come prima cosa dobbiamo armarci di pazienza e di un buon dizionario. E tener conto del fatto che nei testi operativi del tantrismo, cioè nei manuali pratici, non c'è niente di casuale:
- i numeri, i nomi, le immagini suggerite fanno sempre riferimento a tecniche (kriyā) e/o ad elementi di fisiologia sottile (vayu, cakra e nadi).
- L'identità di macrocosmo e microcosmo per gli yogin è una verità assodata: i processi energetici e gli organi del corpo sono sempre riferiti ai moti celesti e agli astri e viceversa.
FINE PRIMA PARTE,
CONTINUA