Messaggioda Chlòé » 21 maggio 2012, 18:58
Io credo che il punto sia: per ogni teoria di riferimento, anche a carattere metafisico, vi sono dei presupposti che ne creano la cornice di riferimento, entro la quale la stessa teoria si auto-definisce.
Se lo yoga è codificato all' interno di certi presupposti che vengono dati come premesse, ha forse più senso chiedersi se non sposandone i presupposti è una strada per noi...
Cioè: mi interessa lo yoga o mi interessa altro?
io faccio yoga o in realtà sono partito dallo yoga ma faccio altro e mi va di fare altro?
Questo è fondamentale: condivido i presupposti di un sistema metafisico codificato ?
Se non li condivido, ci sono infinite altre strade che portano ugualmente alla crescita personale e alla consapevolezza superiore e a competenze superiori astratte...
C'è una dignità profonda anche a dire: sono partito dallo yoga e sono ritornato alle origini: allo sciamanesimo.E ho capito che mi interessa di più !
Poi, ogni sistema ha anche delle conseguenze...
Nel cristianesimo primitivo, morire in croce per affermare il proprio credo era naturale conseguenza di una scelta religiosa che ne esaltava il valore...
Io credo che ogni via spirituale e ogni struttura concettuale metafisica abbia origine dallo sciamanesimo.E in questo sono perfettamente d' accordo con LO.
Ma non tutti sono i grado di comprendere cosa questo significhi.E forse non ha molta importanza, dato che da lì in poi, si sono sviluppate e sono state codificate molte vie e ognuno è libero oggi di scegliere quella che più gli si confà.
E in fondo, una strada è solo una strada.L' importante è capire quali sono i presupposti di partenza e dove "arriva", cioè quale tipo di condizionamento educativo persegue e in sostanza a quale modellamento viene sottoposto l' allievo o adepto...
Cioè, sarebbe interessante di una strada sia considerare da dove parte e sia capire ( prima di iniziare a percorrerla) dove intenderebbe portarci...Cosa c'è in fondo alla strada, in sostanza...
Sono cose grosse queste! Mica frittole...
Perchè scelgo una strada? Mi va bene qualsiasi strada? Uno magari ne sceglie una e via via si sposta e ad un certo punto comprende che è partito dal cristianesimo ed è finito alla Kabbalah e che nella Kabbalah trova una maggiore profondità. Va bene anche questo...Ognuno ha una propria strada e già trovare la propria a volte richiede un percorso di sperimentazione, di assaggio...
Se tu lo chiami Dio e io lo chiamo Energia Cosmica o se tu lo chiami Grande Spirito Bianco e io considero invece il concetto di dio un semplice costrutto socio-culturale che indica semplicemente un particolare stato di coscienza nel quale il cervello si sincronizza ai ritmi trans-ciclici, quelli naturali, funzionando secondo precise leggi dell' inconscio, che ci piace chiamare Natural Mind e qualcuno invece lo chiama Spirito e per me si esprime tramite percezioni caratteristiche che io chiamo sincronicità, archetipi, percezioni dell' inconscio collettivo, con movimenti di progressione o regressione etc...etc... e un altro invece parla di evocazioni, di 3à,4à,5à,6à,7à dimensione coscienziale e di extraterrestri e un altro mi considera blasfema perchè ho definito D-io un costrutt mentre lui crede fermamente che Dio sia una persona che lo attende oltre la morte in Paradiso,nella sostanza cosa cambia?
Cambia il sistema di riferimento per inquadrare un fenomeno.
Cambiano le premesse cui si crede e quindi la strada.E il filtro, gli occhiali con cui si guardano le cose e il linguaggio che si adopera.Tanti piccoli gruppi di sistemi mito-poietici differenti.
Poi, in soldoni stiamo parlando tutti del mondo dell' immaginale ma le premesse ci portano a etichettare le cose in modo diverso e alla fine ognuno di noi sta percorrendo una via differente e utilizzando un linguaggio proprio della sua strada...
Ma mi sembra che il fine sia simile...
Allora, perchè stare lì a dirsi ma il mio ciccio ( o il mio cuccio, a volte...) è più meglio del tuo?
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Chlòé il 21 maggio 2012, 19:41, modificato 1 volta in totale.