fabio ha scritto:Shin ha scritto:2_meditare su un oggetto (seme o quello che è) ma si può meditare oltre su cose anche su fatti e situazioni??
devi dividere le due cose.
Un conto è la meditazione, un altro conto è la riflessione, intesa come ragionamento e autoanalisi (mi pare si chiami manam nel Vedanta).
Ragionare su fatti e situazioni credo sia manam, per come forse dai ad intendere dal tuo messaggio, che non è meditazione nel senso che si da normalmente a questa parola.
La meditazione può essere anche tradotta con mananam.
Ma è meditazione intesa nel senso italiano del termine, ovvero ponderare, ragionare, pensare.
Quella che invece, comunemente, si intende per meditazione (nello yoga), è la contemplazione.
Meditazione con seme e Meditazione senza seme sono due tecniche operative, due riti (Dhyana ha anche il significato di rito, rituale).
Con seme significa che c'è un oggetto (artha, in sanscrito, o rupa) sul quale si porta tutta l'attenzione della mente.
Può essere una statua, un disegno (yantra), una parola, un processo fisico.
Ad ogni oggetto "esterno" (Artha o Rupa) corrisponde una idea o immagine o essenza, ovvero un oggetto "interno" (Shabda o Nama).
Il processo di conoscenza (conoscenza di qualsiasi cosa) è in realtà un processo di "riconoscimento".
Io so che una tazza è una tazza perchè ne ho fatto esperienza (per esempio bevendo il the).
Questa esperienza si trasforma in una immagine mentale.
Più l'immagine/oggetto interno (Shabda o Nama) rassomiglia all'oggetto esterno (Artha o Rupa) e più si avanza nel processo di conoscenza.
Meditare significa essere completamente assorbiti dal processo cognitivo di un particolare oggetto.
In qualche modo la mente prende la forma, ad esempio, della tazza.
Quando l'oggetto esterno e quello interno sono identici c'è un corto circuito.
Prendiamo l'esempio di una statua di Buddha seduto in meditazione.
Mi siedo e comincio ad esaminare tutti i dettagli della statua, anche i più irrilevanti.
Poi, mentalmente, faccio "l'inventario" del mio corpo e visualizzo la mia mano destra come fosse la mano destra della statua e così via.
Alla fine costruirò un'immagine mentale che coinciderà con l'immagine della statua che coinciderà con la mia percezione del corpo.
Corto circuito: la mente assume la forma dell'oggetto che vuole conoscere.
Dunque:
IO= soggetto che conosce.
MENTE= strumento di conoscenza.
STATUA= oggetto di conoscenza.
Quando soggetto, strumento e oggetto hanno tutti la stessa forma, si arriva all'identità tra Artha e Shabda.
Soggetto, strumento e oggetto sono identici.
Il processo per arrivare a questo punto si chiama meditazione con seme.
Ciò che avviene dopo (la mente che contempla se stessa) si chiama meditazione senza seme.
Un sorriso,
p.