[quote="Yogaforlife"]Salve a tutti sono uno studioso e praticante da circa 40 anni, vorrei dire la mia, o anche confrontarmi con qualcuno che ama questa disciplina, forse quello che stò per dire darà anche fastidio, ma io amo la verità e la sincerità...
1) Lo Yoga come si sviluppa nell'arco della sua storia in India si basa essenzialmente sullo sforzo di unirsi a quest'Assoluto e comunque a neutralizzare la sofferenza dovuta essenzialmente a ciò che si definisce Samsara ossia ciclo di trasformazioni
2) Dal punto di vista tecnico lo Yoga non appartiene unicamente alla cultura Hindu o Buddhista o Jainista etc.., ricercatori hanno scoperto antiche raffigurazioni di Padmasana in statue appartenenti ad antiche culture come quella scandinava o precolombiana.
3) Lo Yoga è arrivato in occidente nell'ultimo secolo come una forma di ginnastica posturale-respiratoria scevro di tutte le forme filosofico-mistico-religiose che lo avevano caratterizzato, basta guardare la storia dello Yoga in occidente per delineare tutta la successione di stili che ancora oggi si sviluppano, dove ormai l'elemento spirituale si è completamente perso lasciando la parola interamente ad una forma di fitness mirante al benessere del praticante
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In tutte queste forme di disciplina l'elemento che le caratterizza è la fisicità, si può affermare sicuramente che lo Yoga si sia adattato alla società con cui è venuto a contatto e si è trasformato ed ora quello che abbiamo non ha quasi nulla a che fare con le pratiche originarie degli antichi Yogi del passato, ma comunque esso è il sistema più seguito.
4) Forme di Yoga più vicine alla tradizione Hindu sono arrivate in occidente per mezzo di grossi personaggi alla fine dell'ottocento ed all'inizio del novecento, si parla di Swami Vivekananda, Paramhansa Yogananda, etc.., ma hanno trovato pochissimo seguito rispetto alla forma diciamo ginnica dello Yoga, questo si deve sempre ad una semplice ragione culturale etica e di costume.
5) Infine abbiamo i viaggiatori che sono andati in India a vedere cosa succedeva lì, e che cosa hanno trovato?
Che lo Yoga era associato a Shiva, Vishnu, Durga, Kali..etc..., insomma qualcosa di strettamente connesso alla RELIGIONE con la R maiuscola, .............................................. A questo punto è stato logico per alcuni rappresentanti delle Religioni Monoteiste, e faccio il caso in particolare della Nostra Giudaico-Cristiana il BOLLARE, il tutto come una grossa IDOLATRIA POLITEISTA ............
Penso a questo punto che sia logico tentare di tirare le somme per quanto sia possibile in questo momento:
1) Lo Yoga come tutte le attività umane è soggetto alla cultura, costume, pensiero della società umana, a questo livello possiamo affermare che lo Yoga non serva proprio a nulla perchè non è altro che l'espressione imperfetta di un divenire continuo, Samsara, proprio quello che si dovrebbe tentare di combattere.
2) Si può ipotizzare l'esistenza di uno YOGA VERO ossia che non viene toccato da questo divenire, uno Yoga dove si sà che facendo in un certo modo si ottengono certi risultati dove c'è una conoscenza teorica ed un'applicazione pratica, dove c'è una via sicura e diretta perchè conosciuta. E lo scopo di noi ricercatori in tutto il mondo è proprio quello di scoprirlo affondando la nostra ricerca nella storia, nella letteratura, archeologia, linguistica, scienza, studio comparato delle Religioni e dei Miti etc...ma questo non è facile....................................... Non è meglio forse recarsi nella palestra sotto casa o comprare in libreria l'ultimo best seller di 2700 Asanas e sentirsi soddisfatti?
Non so dirti se posso considerarmi una "yogin” e una “yogin moderna"o “postmoderna”che lo trovo più contemporaneo ma certamente vivo lo yoga da Occidentale e secondo un sistema mito-poietico che rispecchia le mie radici cristiane.
In realtà,quello che tu descrivi,questo lungo e appassionante girotondo attorno al tema “Yoga”, penso sia una sfida esistenziale inevitabile per una mente riflessiva e appassionata,rispetto alla sfaccettata complessità della materia e alle sue aree di interdisciplinarietà,da una parte e dall’altra vi è l’altrettanto inevitabile confronto e scontro con la contaminazione,la dimensione creativa ed innovatrice della nostra natura umana e l’influenzamento e sincretismo della modernità.
Mettersi sulla strada della ricerca,porta ad aprire strade non necessariamente lineari e sempre più ampie e variegate,tanto che ad un certo punto può sorgere anche l’idea dell’abbaglio:"ma chi me lo ha fatto fare di intraprendere questa via e di navigare in questo immenso mare?"o la necessità di una sintesi.Cosa che a me piace molto…
Mi verrebbe da rispondere:forse la meta è il viaggio.Penso che questa sete di ricerca sia semplicemente il sale del percorso e anche i punti interrogativi che si incontrano.
Adesso cercherò di toccare i vari punti che hai citato.
1)Quello che tu hai detto,nel mio linguaggio occidentale, significa che lo yoga è un tirocinio della coscienza,il cui fine è che la coscienza si accordi armoniosamente all’inconscio,divenendo Coscienza Trascendentale.
Se da una parte c’è un’immensa espansione di cultura e sapere,dall’altra c’è anche la possibilità di una sintesi,anche se ogni sintesi togliendo per arrivare al nucleo essenziale,può risultare riduttiva.
Quando si esegue anche soltanto un piccolo unico esercizio,come la meditazione con la ripetizione di un suono (che può anche essere inventato!),con un Maestro realizzato,che permette (Lui) l’iniziazione per un nuovo potenziale salto della coscienza ,il seme perché si possa raggiungere la dimensione mistica,è già stato piantato. A questo punto è la costanza della pratica e l’aspirazione del soggetto a fare il resto.Anche attraverso un percorso completamente solitario.
2)Oggi possiamo parlare di Tecniche del Sacro,che sono tante,alcune antiche,altre nate dagli studi più recenti delle neuroscienze ma non necessariamente legate a sette particolari o a particolari scuole.Alcune accelerano enormemente l’autorealizzazione e l’apertura dei canali mistici.Basta pensare a certi corsi New Age o anche a brevi stage di formazione e Sviluppo del Potenziale Umano.(E non è questa la sede per discutere sulla loro validità e sui limiti e rischi di queste tecniche).
Così anche le Scuole e Vie mistico-esoteriche oggi sono tantissime e si promuovono apertamente, senza censure da parte della società e anzi facendo ampio uso dei media.Le possibilità di scelta,quindi,di un percorso spirituale sono sempre più ampie.Ben oltre i confini dello Yoga,che già presenta un vasto numero di Scuole e stili.
3)4) Oggi si assiste ad entrambi i fenomeni:lo yoga promosso nelle normali palestre e spesso organizzato da insegnanti Isef e che sostanzialmente è una forma di ginnastica dolce,di cui spesso nemmeno l’istruttore coglie la dimensione spirituale,né l’ha mai sperimentata.Di conseguenza non è vero Yoga.
Dall’altro lato invece,molte scuole di yoga promuovono oggi,sempre con più voce e coraggio,una visione ed una pratica non epurata dai suoi contenuti originari e quindi anche intrisa di concetti filosofici,spirituali ed energetici.
In questi centri spesso si promuovono anche altre pratiche sempre legate al sapere orientale o pratiche che possono anche afferire all’ampio calderone New Age.Altro canale di contaminazione,per lo yoga...
Io penso che la New Age e il New Thought ,promuovendo pratiche e filosofie molto esplicite sul versante esoterico,abbia in realtà contribuito a promuovere e valorizzare lo Yoga come via mistica equilibrata,graduale,pulita,innocua…
5)Oggi la Chiesa italiana ha perso molto del suo potere educativo sulla vita delle persone e ha dovuto assumere una posizione più soft,rispetto allo yoga e a tanti altri temi,perché il fatto che la gente con queste pratiche si avvicini alla dimensione spirituale contribuisce ad una filosofia di vita più ecologica e umanistica e non può più essere un fenomeno sottaciuto in quanto positivo in senso assoluto e ormai anche i risultati che via via si sviluppano dagli studi delle neuroscienze,supportano certe posizioni ben esplicitate dal pensiero induista e buddista e ciò costringe la Chiesa a mantenere una posizione moderata.Penso per esempio ai testi e articoli di Vito Mancuso o del Cardinale Carlo Maria Martini,che promuovo apertamente le correnti riformatrici...
Tu dici:”Si può ipotizzare l'esistenza di uno YOGA VERO ossia che non viene toccato da questo divenire, uno Yoga dove si sa che facendo in un certo modo si ottengono certi risultati dove c'è una conoscenza teorica ed un'applicazione pratica, dove c'è una via sicura e diretta,perchè conosciuta?
Lo yoga secondo me non può esistere senza la mediazione dell’uomo,perché da questo è stato creato,per prove ed errori e con un fine molto pratico.Poi è stata costruita la sovrastruttura culturale.Perciò dal mio punto di vista è VERO Yoga,ciò che porta al fine perseguito.
Poiché ogni persona è diversa e parte con un bagaglio personale e culturale,che lo dirige nella scelta di una scuola piuttosto che di una altra,ben vengano le tante scuole che oggi perseguono con etica e serietà il fine dello yoga,anche se recenti e non legate alla Tradizione.
Tante strade possono portare all’essenza dello Yoga…perché Tutto è Uno.
