Mi riferisco al concetto espresso da Faber sul suo (bellissimo) sito personale, nel quale ad un certo punto dice che se siamo sensibili al potere ipnotico di certi mantra (i.e. AUM) è meglio sonorizzarne altri perchè questa "sensazione" non dovrebbe prodursi affinchè il mantra abbia la sua efficacia. Il discorso mi vede interessato perchè ho da sempre provato un grande benessere nel lasciarmi fluttuare sulle assonanze e sulle vibrazioni dei mantra e in generale delle fonazioni collettive, percependo una calma interiore ben assimilabile al "nirodah" delle "vritti". In qualche occasione credo di aver sinceramente sperimentato per qualche istante anche una situazione di "pratyahara" perdendo consapevolezza del mio corpo.
Qualcuno si sente di approfondire l'argomento?
Namastè