Chlòé ha scritto:Ebbene sì:
ora che è superata l' onda della pubblicità e che non ne parla più nessuno, ho trovato il link gratuito in internet e così ho visto il famoso video-film-intervista: THE SECRET...
Niente di nuovo mi sembra...
http://vimeo.com/64983105Qualcuno l' ha visto? Che ve ne è parso?

Grazie Chlòé. Ho guardato il film.
Non so se funziona, specialmente in “trenta giorni”, però mi sembra abbastanza in sintonia con tutto quel che so di bello.
Forse è un po’ semplicistico ma è naturale data la breve lunghezza di un film, e anche perché si rivolge a persone arrivate lì per caso, magari distratte e non solo dal popcorn, e non necessariamente dedite a “pratiche spirituali” nella loro vita normale.
Mi piace poco l’idea di “desiderare” e il modello della “calamita” di questa cosiddetta “legge di attrazione”. Ma il film non contiene solo questo. Parla anche di gratitudine per il fatto di esser qui. Parla di nuovo orientamento dei propri pensieri e delle sensazioni collegate. Parla di relazione tra i pensieri (e le rispettive sensazioni) e il sapore che ha e avrà la nostra vita. Spiega di non rimuginare il passato ma rivolgersi al futuro, aprirsi alla vita che è rinnovamento continuo e vivere con slancio positivo.
Non mi pare lontano da quel che ho capito dello yoga, dello zen e della filosofia, sebbene in questi casi certamente non ci si dedichi ai “desideri” ma a qualcosa di più grande e impalpabile e onnicomprensivo.
In tutti questi casi ci si esorta a staccarci e non essere completamente coinvolti nei problemi della vita quotidiana: si fa, si pensa, si dice così e cosà, e magari non si esce da lì, avvitandoci nei problemi di un presunto “qui e adesso” (che in realtà è ben altro), e sempre più lontani da un benessere possibile e crescente. Ci vedo una sintonia chiara.
Poi parla delle sensazioni (e vi includerei le emozioni): i pensieri belli non devono restare gelide “immaginazioni” di un immaginario robot primitivo ma coinvolgerci in modo profondo. Mi pare ancora il nocciolo dello yoga, dello zen e della filosofia contemporanea: essere lì, essere pienamente lì, “stare all’esperienza”. Come un risvegliarci all’esistenza concreta che siamo, e agire partendo da lì.
Da qualche parte dice che siamo illuminazione e che dobbiamo svegliarci, che sono “pratiche” ben note allo yoga, allo zen e all’ermeneutica (anche Heidgger usa molto la parola “risveglio”).
“Sentirsi in sintonia con l’universo”.
“Emanare gratitudine per l’universo”.
“Cominciare a gioire, anche se sembra che non ce ne sia motivo”. (Questo lo avevo già sentito, e pare che entro qualche limite funzioni).
“Non delegate agli altri il compito di farvi felici”.
“Fate felici gli altri come vorreste che loro facessero con voi”.
“Trovate in voi stessi la vostra gioia”.
“Sentirsi guariti”.
“Pensieri migliori migliorano la nostra biochimica”.
La consapevolezza di vivere in un universo vivo, di non essere “materia” in un universo materiale.
“Tutto è fatto della stessa sostanza, energia”.
“Non siamo circoscritti dal corpo... non siete carne e ossa, siete energia dentro altra energia”.
“Non c’è un fuori e un dentro”. (Purtroppo questa parte non è sviluppata come avrei voluto, ma l’essenziale c’è, si può partire da qui: qualsiasi cosa è qui, presente o assente che sia).
“Siamo Dio che si manifesta in forma umana”.
“Fate solo quello che vi dà gioia e pace interiore”.
Vedo tanti bandoli, tanti fili possibili da afferrare per camminare meglio, essere meglio.
Fa anche riferimenti un po’ a tutte le culture (senza citarne alcuna), evitando comunque il terribile e purtroppo classico: “il mio libro è l’unico vero e tutti gli altri sbagliano tutto”, o “la mia cultura...”.
Mi pare un buon film, che richiama efficacemente i più distratti verso il centro. Verso il centro di quelle mille attenzioni che già da sempre emaniamo ogni minuto, e che però da sole porterebbero a perdersi nella quotidianità della inconsapevolezza e della superficialità distratta in altre faccende.
Forse è un po un cocktail, ma è fatto di cose buone. E credo che funzioni, anche se non so in che misura.