msaetta ha scritto:Credo di esserci arrivata per disperazione, il fatto di praticare yoga è relativo. Ti descrivo il problema: ho un'aggressività fuori misura verso eventi insignificanti che in forma fisica si sviluppa con allergie e reflusso gastroesofageo. La convinzione che sia il terzo chakra me la sono fatta da sola, forse erroneamente, ma da quello che ho letto corrisponde a quello che sento e che fino a ieri non sapevo come definire. Ci ho pensato molto sopra e sono giunta a questa conclusione. Puoi aiutarmi?
msaetta ha scritto:Grazie della tua bellissima risposta. Sto facendo ricerca dentro me da diverso tempo, da quando ho avuto l'intuizione che i miei sintomi fisici erano simili al mio carattere. Ora devo risalire alla causa originaria.
Buona Giornata
msaetta ha scritto:Ti ringrazio per la tua risposta. Il mio percorso è lento oltrechè relativamente recente. Il consiglio precedente mi ha aiutato a collegare l'inizio dei sintomi dopo la morte di mio padre con cui non avevo un rapporto sereno e l'abbandono quasi contemporaneo dell'allora mio fidanzato. Ho sempre cercato in questi anni di non pensare ad entrambi e di ricacciare giù ogni ricordo perchè doloroso e pieno di rancore. Forse il reflusso (il tornare su..) è collegato a questo.
Anche grazie al vostro aiuto procedo nel cammino. Fino a pochi mesi fa non vedevo nemmeno il problema e lo negavo spudoratamente.
Paolo proietti ha scritto:Mi fa strano che dopo un mese di yoga parli di squilibri al terzo chakra.....
C'è una pratica dello yoga ed una letteratura dello yoga.
Vero
scusa la franchezza ma mi sembra che qui si stia facendo un pò di letteratura.
perchè non aspetti un pochino (nel senso di studio e pratica dello yoga) prima di fare diagnosi di questo genere e parlare di fisiologia sottile?
Purtroppo è conseguenza della cattiva letteratura che c’è in commercio. Mal di pancia, gastrite o ulcera..?..terzo chakra bloccato.!!..
Si parla tanto di Chakra ma pochi dicono , ad esempio,che era il nome del Disco da guerra ario.
Qualunque sia il suo significato letterale Chakra per gli indiani di 3000 anni fa era un arma.
Questo forse può dare un idea della potenza che si scatena lavorando su chakra.
tra l'altro i Chakra sono dormienti fin quando non si risveglia Kundalini.
Il risveglio di Kundalini non mi pare un fenomeno molto comune.
Neanche così impossibile…e incredibile. Anche in questo senso la letteratura ha creato dei casi. Nel senso che certe realizzazioni …che potrebbero essere anche alla portata di molti (autentici ricercatori)…vengono vendute come chimeriche imprese e possibilità assolutamente improbabili.
In realtà kundalini è un processo abbastanza semplice ed elementare.
ci sono dei fenomeni oggettivi, della sensazioni molto precise che accompagnano il risveglio di kundalini e non mi sembra di averli trovati leggendo questi post.
Vero ma nessuno ha mai parlato di kundalini… mi sembra che l’interessata parlasse semplicemente di problemi legati alla zone addominale e che in maniera forse troppo superficiale ha collegato a presunte problematiche relative al terzo chakra.
poi un'altra precisazione: non mescoliamo lo yoga al reiki o alla medicina ajurvedica.
vero
I principi della medicina ajurvedica e dello yoga sono simili ma non identici.
il reiki è, anche se si base su antiche concezioni shinto, una moderna tecnica giapponese che osho ha un pò indianizzato.
Non
la conosco e non mi interessa.
Comunque sia, il reiki mi sembra sia una tecnica…lo yoga al contrario è un profondo sistema filosofico o darsana, l’ayurveda un raffinatissimo sistema medico.
Il lavoro con i chakra che fanno i giapponesi è diverso.
i Chakra o punti di entrata (Yu, tanto è vero che nel Seitai di Noguchi il reiki è chiamato Yu Ki ...ki= energia e Yu uguale punti di entrata.
insomma per essere più chiaro: credo che tu debba lavorare e studiare ancora molto per sensibilizzare il corpo, prima di parlare di lavoro sui Chakra.
la percezione dei chakra è inconfondibile, la spirale di energia che si crea, a partire dalla spirale antioraria nel muladhara, è chiaramente percepibile, anche con le mani, soprattutto il palmo e i polpastrelli.
...lasciamo perdere..va!
fino a quel momento attribuire al blocco di un chakra certi problemi caratteriali mi sembra un pò azzardato.
Ed è qui che ti volevo…!!
Certa letteratura, come topolino, ci ha anche fatto credere che esistano dei comparti stagno…il corpo, i chakra, l’energia, il pensiero…il Sè..etc…
Ma lasciamo fuori il “Sé” per il momento.
Tutto il resto nasce nella e dalla nostra mente.
Il pensiero ha il potere di creare mondi, di plasmarli….e di distruggerli
Si diventa ciò che si pensa..questa è una delle sentenze più profonde delle Upanisad.
C’è una precisa “mappa” legata alla struttura della Coscienza nello Yoga come nel Vedanta…
E pensare che il pensiero sia privo di significato e che tutto dipenda da un presunto flusso energetico….è totalmente fuorviante.
E’ il pensiero che determina tutta la costruzione della struttura individuale. E’ nel pensiero purificato che l’energia trova una delle sua più alte espressioni. Il pensiero è Logos, è Vac, è Shakti.…intelligenza in atto…Buddhi.
MAPPA:
Atman – Anandamayakosha -Vijnanamayakosha – Manomayakosha – Pranomayakosha.
Sé Supremo – “Guaina della beatitudine o gioia, Guaina dell’Intelligenza pura – Guaina della mente
(conscio-inconscio..etc)..guaina pranica..dell’energia – guaina grossolana del corpo.
Dopo il Sé gli altri sono livelli di consapevolezza-coscienza che si esprimono ad un livello sempre più denso e grossolano sino ad arrivare al corpo. Ognuno a partire da Sé..integra l’altro.
In questo senso..Tradizionale…la qualità del pensiero, la qualità di una mente organizzata, rettificata determina la qualità del flusso energetico e vitale.
Gli stessi chakra..su cui si potrebbe parlare in maniera specifica, sono espressione delle potenze mentali e coscenziali.
Non ha caso la kundalini di cui parli…se di kundalini si parla davvero si attiva solamente una volta ripulita la spazialità psichica…il nostro mondo interiore.
Citi Jung..e fai bene…in effetti Patanjali…è stato e sarà il più grande dei psicologi.
Non a caso il “suo” Yoga (ma a questo punto credo che molti di voi si rifacciano ad altro…che non so cosa sia)…parla di vrtti, di modificazioni mentali, parla di samskaras, contenuti psicologici, parla di vasana…condizionamenti inconsci.
E il lavoro da fare…se vogliamo davvero fare un solo passo nella direzione ascetica, quel processo alchemico che tu giustamente mensioni…è da attuare all’interno della nostra coscienza.
Possiamo fare tutte le asana che vogliamo…ma se non iniziamo una seria indagine sulla natura dell’io,…saremo solo vittime di una grossa illusione.
E non mi sembra nemmeno una cosa carina dal punto di vista spirituale:" ho fatto lo [om] ma non è colpa mia è che ci ho un chakra bloccato...ora però me connetto con le sfere celesti, assorbo un pò di energia cosmica, purifico il terzo chakra e divento meno [om]....
mi sembra come dire...un pò deresponsabilizzante.
e ho il dubbio che lo yoga non funzioni mica così....
purtroppo va così…questa è la direzione più comune.
il lavoro di attivazione dei chakra o SHATCHAKRABedha, avviene di solito dopo un lungo lavoro su corpo, parola e mente.
Qui ci siamo
l'attivazione dei singoli Chakra viene definita "esplosione" e di solito l'organismo, per adattarsi alla nuova condizione, ha bisogno di una tempo abbastanza lungo che può andare da qualche mese a qualche anno.
Giusto…da aggiungere che l’attivazione richiede inizialmente un continuo lavoro nel senso che la fioritura stabile arriva solamente quando un certo livello di consapevolezza viene stabilizzato.
Secondo me, ma potrei naturalmente sbagliare, ciò che dici del tuo terzo chakra non è frutto di esperienze personali ma di letture e racconti.
quando e se l'esperienza reale, soggettiva sostituirà il desiderio o le suggestioni letterarie secondo me avrai meno voglia di parlare di Chakra bloccati e di questi strani collegamenti tra la psicologia junghiana e yoga che ho letto sopra.
Sorry…ma la stranezza dei collegamenti credo l’hai colta solo tu.
Il nostro mondo interiore deve confrontarsi non solo con le vertebre lombari.... ma con tutte le dinamiche più intime che lo vanno a determinare. In questo senso i legami familiari e affettivi sono quanto di più profondo influisce e condiziona la nostra natura.
Quando lavoriamo su tecniche e filosofie orientali dovremmo ricordarci che la nostra bvisione del mondo non è unica.
Questo tipo di atteggiamento della serie ho un problema quindi ho un chakra bloccato faccio un esercizio il chakra si sblocca e il problema si risolve e' un atteggiamento molto occidentale.
equivale a dire: ho mal di testa prendo un moment e mi passa.
lo yoga non è una pillola.
è un lungo processo di modificazione di corpo parola mente.
Un processo alchemico.
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