ku ha scritto:posto collegare questo
a quando ieri mi dicesti respira con tutto il corpo!?
ma gli elementi erano troppo carichi
tutto durissimo e pesantissimo
con questa nuova visione degli elementi
riesco a respirare con tutto il corpo
cercando di espirare e sciogliere i sassolini
e di sentire la carne
le ossa le salto!?
vedo e sento carne organi prima in blocco come dici
poi magari uno ad uno?
con amore
ku
Ti incollo quello avevo scritto in "scopi dello Hatha Yoga" con la raccomandazione che tutto deve essere sottile, morbido, leggero:
Il lavoro di ascolto del ritmo dei diaframmi e di coordinazione con le fasi respiratorie è, secondo me straordinario.
Ma presuppone la percezione di quello che chiamo "Asse dei diaframmi".
Semplificando il più possibile diciamo che il sistema connettivo miofasciale è un insieme di catene muscolari (può essere facile pensare a delle corde),legamenti, tendini e "fascie".
Le fascie sono"
strutture di tessuto connettivo che ricoprono i muscoli, gruppi di muscoli, vasi sanguigni e nervi, unendo alcune strutture e permettendo ad altre di scivolare delicatamente una sull'altra."
La composizione di FASCIE, TENDINI, LEGAMENTI è la stessa, la differenza sta nella funzione:
I LEGAMENTI UNISCONO LE OSSA TRA DI LORO;
I TENDINI UNISCONO I MUSCOLI ALLE OSSA;
LE FASCE UNISCONO I MUSCOLI TRA DI LORO.
Le fasce sono di tre tipi :
SUPERFICIALI (al di sotto dello strato superficiale della pelle, mescolata al Derma. più o meno è ciò che chiamiamo CARNE)
PROFONDE ( il tessuto connettivo che circonda e si infila in muscoli, ossa, nervi, vasi sanguigni).
VISCERALI (il tessuto connettivo che avvolge gli organi interni e "impedisce loro di cadere verso il basso").
Tre fasce di profondità crescente collegate tra loro che nel loro insieme costituiscono il più ESTESO sistema sensitivo del corpo umano.
Per comodità possiamo immaginare tre tubi di gomma o tre guaine, una dentro l'altra.
Queste fasce in qualche modo, danzano seguendo due ritmi diversi:
1) Il ritmo delle Maree del Liquido Cerebrospinale, che fanno muovere le ossa in apertura e chiusura sull'asse della colonna vertebrale.
2) Il ritmo dell'asse dei diaframmi (pelvico, urogenitale, toragico, gola, velo palatale) che si muovono verso l' alto e verso il basso.
Lavorando sulla coordinazione tra movimento dei diaframmi e respirazione, ho sperimentato degli effetti assai potenti, ma mi sono reso anche conto della difficoltà di comunicare una tecnica tutto sommato semplice, a chi ha dei blocchi fisici che impediscono la percezione del movimento dei diaframmi.
Ho provato ad esempio ad imitare l'ipercifosi, mandando il torace all'indietro e accentuando la curva delle dorsali ed ho verificato l'impossibilità di percepire con la zona toracica il ritmo che parte dal pavimento pelvico.
Contraendo l'addome la zona del pavimento pelvico perde invece sensibilità ed è impossibile percepire "l'onda" che parte dall'alto.
Un altra cosa che ho sperimentato è la difficoltà a percepire il ritmo dei "cinque diaframmi" in posizione supina.
In pratica la tecnica è di semplice esecuzione, ma, nel mio caso, è impossibile da applicare in posizioni che non siano la postura eretta, la postura a gambe incrociate, la postura in ginocchio o sedutio su una sedia alla maniera proposta da Alexander (vedi metodo Alexander).
Solo in posizioni con la colonna dolcemente estesa verso l'alto e verso il basso si può percepire il ritmo dei diaframmi e coordinarlo con la respirazione.
Secondo me la percezione dei ritmi naturali (ritmo dei diaframmi e ritmo delle maree del liquido cerebro spinale) è essenziale per la pratica dello hatha yoga e delle tecniche psicofisiche cinesi.
Ma è necessario un allineamento posturale ed una capacità di rilassamento non comune nell'occidentale moderno.
L'idea che mi sono fatto è che gli asana, le mudra, le sequenze, abbiano diverse valenze operative in rapporto alla consapevolezza che si ha sul corpo.
Se si è sensibili, ad esempio, per respirare con la narice sinistra non sarà necessario chiudere l'altra con le dita, ma sarà sufficiente cambiare delicatamente l'equilibrio spostando il peso sulla parte destra del corpo.
Oppure per percepire il velo palatale e produrre i suoni armonici, sarà sufficiente spingere leggermente il mento verso il petto e stendere gli elevatori della testa.
Il corpo è una macchina in grado di produrre energia.
E la produce con un sistema elettrico (i nervi) ed un sistema idraulico (i tre tipi di fasce e i diaframmi).
Ma senza un lavoro di febbrile sensibilizzazione non si sarà in grado di gestire i minimi cambiante di potenziale elettrico o di pressione che produce quell'energia.
Quell'energia posso chiamarlaa Prana, Qi, energia cosmica o Goffredo, in fondo importa poco.
Credo che lo Hatha Yoga e il Qi Gong possano essere visti come viaggi che attraversano tre tappe:
percezione delle energie sottili a livello superficiale.
Percezione delle energie sottili a livelli profondo.
Accelerazione delle vibrazioni, indirizzamento e utilizzazione delle energie sottili.
Che poi gli scopi siano l'autoguarigione, la terapia, le arti marziali o la liberazione dal samsara niente cambia del percorso, un percorso che parte dal corpo umano inteso come corpo fisico, parola (suono), mente.