Toki ha scritto:Paolo proietti ha scritto:Sulle shakti?
1 -......
2 - Cosa si intende per "apertura degli occhi" nell'arte sacra tibetana e indiana?
Se hai voglia.
Grazie mille.
Nell'arte sacra orientale occorre tener conto del fatto che statue, dipinti e mandala sono strumenti di meditazione.
La contemplazione dell'oggetto sacro è un rito e quindi anche la sua creazione.
Bisogna poi distinguere tra YANTRA e IDAM (Ishtadevata).
Lo Yantra è un simbolo grafico.
Il tipo di yantra più famoso in occidente è il maṇḍala di sabbia (dul-kyil-tson-Khor, in tibetano), quello che poi viene dissolto dal vento e/o dagli stessi monaci che l'hanno disegnato.
Ogni tanto si legge che viene prodotto con polveri speciali, sabbie dell'Himalaya ecc. ma in realtà si può fare con qualsiasi materiale.
Lo si può disegnare anche coi gessetti su una lavagna.
Può essere piccolo come una scatola di cerini o grande come una città.
Il suo potere sta nelle proporzioni e nell'arte della visualizzazione.

Il Maṇḍala è una rappresentazione dell'Universo, sempre la stessa: le cinque famiglie mistiche o le cinque facce di shiva, corrispondenti ai cinque elementi, ai cinque sensi, alle cinque azioni ecc. ecc.
Lo spazio è rappresentato dal centro e simboleggia la stella polare, poi ci sono le quattro direzioni cardinali indicate non come facciamo noi con il Nord come riferimento, ma con l'EST che rappresenta solitamente l'ACQUA, il BLU (a Volte il Bianco con il medesimo significato), il REGNO DEI NAGA, l'Asura VARUNA, l'Emozione negativa della Rabbia, il Dhiani buddha Akshobia, la Dakini Blu, il Lapislazzuli, il suono VAM (WAMNNGH) ecc. ecc.
A sinistra il NORD che rappresenta il VENTO, il VERDE il , il REGNO DEI GANDHARVA e delle APSARAS, VAYU, l'Emozione negativa della Gelosia, il Dhiani Buddha Amogasiddhi, la Dakini Verde (Tara verde), lo Smeraldo il suono YAM ecc. ecc-
"Dietro" l'OVEST che rappresenta il FUOCO, il ROSSO, il Regno degli spiriti del fuoco, AGNI, l'emozione negativa della concupiscenza(Passione irrefrenabile), il Dhiani Buddha Amithaba, la Dakini Rossa, il Rubino e il cinabro ,il suono RAM ecc. ecc.
A destra (in alto, spesso) il SUD che rappresenta la TERRA, il GIALLO, il Regno degli spiriti della Terra, la Dea Madre DANU, l'orgoglio, il Dhiani Buddha Ratnasambhava, la Dakini gialla, l'oro e lo zolfo, il suono LAM ecc. ecc
Al centro, come si è detto , lo SPAZIO, il BIANCO (a Volte il BLU con il medesimo significato),il Paradiso degli Dei, INDRA, l'Ignoranza, il Dhiani Buddha Vairochana -dalle quattro teste- (nome vedico del figlio di AGNI o a volte di Visnu), la Dakini bianca (Tara Bianca), il diamante e il cristallo di rocca, i suoni AH, ENGH ecc. ecc.
Le divinità, sono teoricamente sempre presenti nei cinque spazi del diagramma con forme umane con tutti i loro attribuiti (armi, gioielli, veicoli animali), a coppie, intente a far l'amore, ma a volte è rappresentata una sola coppia, altre vengono rappresentate da simboli, altre ancora dalle lettere (Bija) dai colori.
L'immagine sotto, anche se sembra strano, è un mandala:
Il potere del Maṇḍala sta nelle proporzioni e nell'arte della visualizzazione, per questo disegnare o far disegnare dei MANDALA personalizzati dal punto di vista dello yoga ha ben poca rilevanza.
Chi contempla il Maṇḍala deve prima visualizzarlo in maniera tridimensionale poi entrarvi e in fine "riscoprirlo dentro di sè" nel corpo e nella psiche.
Un Tangka a differenza del Maṇḍala è un processo alchemico e ha bisogno di materiali specifici.
Ma mentre la pratica del Maṇḍala implica sia l'attività del "costruttore" che di quella del "fruitore" cioè colui che contempla, il Tangka (e la statua sacra) agisce "a prescindere" dalle condizioni in cui viene contemplato, perché è costruito in modo da "far discendere la divinità"
Si disegna a mano libera la divinità ( o il Bodhisattva o la coppia), su una telo di lino, poi si colora con pigmenti a base di zolfo (giallo), cinabro (rosso) e lapislazzulo (blu) provenienti dall'Himalaya.
Si dipinge prima lo sfondo, poi il corpo e infine il volto del Deva.
Agli occhi ci si ferma.
E si fa una cerimonia detta proprio “apertura degli occhi”.
Cerimonia che può durare dei giorni.
Avviene la Trasmutazione.
La divinità scende nella figura dipinta.
In carne ed ossa.
Bisogna renderle omaggio.
I suoi gioielli, le campane, i vajra, l'aureola vengono dipinti d'oro
La si riveste con broccato (di tre colori) e , si ricopre il tutto con una tendina: la potenza dell'immagine è tale che occorre proteggere gli "spettatori" si alza solo quando Il Tangka viene portato in processione
