Questo non mettere in evidenza, nascondere con giri di parole o in altri casi addirittura tagliare i brani che non si accordano con il comune sentire dei praticanti di yoga in un paese cattolico, è pratica comune.
Gli intenti credo siano buoni: si vuole evitare di urtare la suscettibilità e la sensibilità di persone che giudicano le pratiche sessuali, l'utilizzazione dei fluidi corporei o le droghe, dal punto di vista della morale corrente.
Ma alla fine ne risulta una certa mistificazione e si dà spazio a coloro che che pensano che il tantra sia una serie di tecniche segrete e un po' sporcaccione a disposizione solo di quei pochi che hanno accesso a chissà quale insegnamento segreto.
Oltre a questo c'è la pigrizia.
Alzi la mano chi leggendo lo hatha yoga pradipika non si è fermato al primo capitolo, quello che parla di Asana.
O chi si è addentrato negli yoga sutra oltre il secondo pada, quello degli otto ashtanga.
negli yoga sutra ad esempio (inizio del quarto pada) patanjali accenna all'uso delle droghe.
E in precedenza parla della pratica dell'Ishta.
Che non è la pratica dell'ishta devata, come alcuni intendono.
Aggiungendo in maniera birichina la parola devata.
L'ishta è, quasi sempre, la visualizzazione dell amata (o amato), della sua identificazione con un essere di luce e dell'unione sessuale con lei.
La compresnisone dei testi, quei pochi testi che si considerano di base nello hatha yoga, non è necessaria per la pratica.
La pratica si fa sul tappetino.
Ma quando si cerca di comprendere le basi chiamiamole così, teoriche, di una serie di tecniche forse dovremmo andare a leggere con attenzione gli scritti dei maestri, senza fermarsi alla prima traduzione, ma confrontandone diverse e ricercando, magari con l'aiuto delle decine di programmini per tradurre dal devangari che si trovano in giro, il significato letterale delle parole.
Alcuni brani dello hatha yoga pradipika hanno il potere di disciogliere come ghiaccio al sole alcuni dei luoghi comuni più in voga.
Innanzitutto lo Yoga è tantra, perchè il tantra sono per gli indiani le scritture dell'era kali iniziata circa 5000 anni fa.
H.Y. Pradipika- 3-1:
Le teste dei naga sono il pilastro del mondo, con le sue montagne e foreste.
Allo stesso modo kundalini è il pilastro del tantra yoga.
Poi è interessante notare che il temperamento maschile, necessario alla realizzazione per i testi vedantici, non ha niente a che vedere con il sesso.
Lo H.Y.Pradipika dopo aver detto che non tutti sono in grado di praticare certe tecniche, afferma che la donna ottiene la realizzazione finale grazie allo Yoga:
3.99
La donna acquisisce abilità nella pratica sessuale.
Aspira contraendo i muscoli sottili della vagina, lo sperma e trattiene i propri fluidi vaginali.
Ella è una yogini.
3.100
nel suo corpo non andrà perduta una solo goccia di fluido femminile. nel suo corpo il suono assumerà la forma del seme,
3.101
Lo sperma e i fluidi vaginali mescolati all'interno del suo corpo, attraverso la pratica di Vajroli (Vajra vuol dire diamante, N.d.r.) portano alla realizzazione finale.
3.102
E' una yogini colei che risucchia il proprio fluido vaginale verso l'alto.
Conosce il passato e il futuro e danza nel cielo (cfr Yoga sutra 4,42)
3.103
La perfezione del corpo ( cfr. yoga sutra 3, 46) si ottiene con l'aspirazione dei fluidi vaginali e dello sperma.
Questo yoga porta alla realizzazione anche se si gode dell'orgasmo.
Un altra cosa interessante è che per lo H.Y. Pradipika, isvari, Shakti e kundalini sono la stessa cosa.
Lo yoga è uno solo, cambiano i nomi.
3.104
La tortuosa (Kutilangi), colei che si eleva ( Kundalini), il serpente femmina (Bhujangi), la shakti, isvari, kundali, Arundhati non sono altro che sinonimi.
La pigrizia, la troppa fiducia in testi scritti da altri o l'ignoranza portano anche effetti tragici e ridicoli.
Ricordo di aver letto la storia di vergini o di vedove stuprate, come di tecniche prese chissà da dove.
Si tratta sempre dello hatha yoga pradipika.
3.109
Tra il gange e lo Yamuna la giovane vedovaè in ritiro.
Bisogna possederla e stuprarla.
Così si rivela il supremo seggio di Visnu.
Ovviamente non c'è nessuna vedova da stuprare, e le persone come LO che non citano le loro fonti rischiano di spingere dei deficienti a comportamenti criminosi.
C'è una raffigurazione del 1700, proveniente dal rajastan (non posso riportarla perchè protetta da copiwright) che è riportata nel libro Tantra, di Philip Rawson (me lo ha dato ieri Andrea P.) che svela l'arcano:
raffigura un uomo con i simboli dei cinque elementi nella zona genitale (doppio vajra, triangolo, Gioiello, pentacolo, mezzaluna) una spirale sotto l'ombelico e una giovane donna nuda che nuota sotto il plesso solare (la grande acqua delle interpretazioni pratiche dei I.Ching)
Sopra all'altezza del cuorte ci sono alcuni fiori di loto della tradizione tantrica (Bianco , verde, giallo con numerosi petali).
Ecco l'arcano che si svela: la giovane vedova è una modificazione della Kundalini che porta all'apertura dei cakra segreti, apertura conseguente allo scioglimento del nodo del Cuore (Visnu Granti).
ma del resto lo rivela la stessa H.Y.Pradipika:
3.110
Il gange è Ida, Yamuna è Pingala, la giovane vedova è Kundalini.
Un altro brano molto interessante si trova nel capitolo quarto.
Molto spesso si tende a creare suddivisioni tra lo yogachara buddista, il raja yoga, lo yoga vedantico ecc.
Il mio dubbio è che si tratti sempre della stessa zuppa.
Siamo noi, per ignoranza, interessi, pigrizia a voler credere alle banalizzazioni e alle semplificazioni.
Riporto il testo in devangari e in sanscrito translitterato (IAST)
राज-योगः समाधिश्छ उन्मनी छ मनोन्मनी |
अमरत्वं लयस्तत्त्वं शून्याशून्यं परं पदम || ३ ||
अमनस्कं तथाद्वैतं निरालम्बं निरञ्जनम |
जीवन्मुक्तिश्छ सहजा तुर्या छेत्येक-वाछकाः || ४ ||
rāja-yoghaḥ samādhiścha unmanī cha manonmanī |
amaratvaṃ layastattvaṃ śūnyāśūnyaṃ paraṃ padam || 3 ||
amanaskaṃ tathādvaitaṃ nirālambaṃ nirañjanam |
jīvanmuktiścha sahajā turyā chetyeka-vāchakāḥ || 4 ||
Anche senza sapere il sanscrito si possono riconoscere dei vocaboli che solitamente non si legano alla praticano dello hatha yoga: Turya, Sahaja,jivanmukta, Sunya ecc. ecc.
Più o meno la traduzione è: Il raja yoga, il samadhi, estinguere il manas, andare oltre il manas, Realtà, Sunya.... stato del jivanmukta, sahaja,turiya... significano tutti la stessa cosa.
Termino la riflessione con H-Y.Pradipika 4,22
हेतु-दवयं तु छित्तस्य वासना छ समीरणः |
तयोर्विनष्ह्ट एकस्मिन्तौ दवावपि विनश्यतः || २२ ||
hetu-dvayaṃ tu cittasya vāsanā cha samīraṇaḥ |
tayorvinaṣhṭa ekasmintau dvāvapi vinaśyataḥ || 22 ||
Altro sutra interessante.
Lo lascio non tradotto, ma anche solo a guardare le parole translitterate (Citta, vasana ecc.) si può comprendere che , almeno secondo me, se si parte da un preconcetto si può leggere un testo in maniera diversa.
Riconoscendo certi sutra un vedantico potrebbe dire che è un testo vedantico, un buddista tibetano che è un tantra tibetano, uno hatha yogi che è un manuale di posizioni.
In realtà esiste un solo yoga.
Siamo noi che creiamo differenze, ma, a volte, per portare avanti un sistema o un preconcetto si tende più o meno volontariamente a mettere in evidenza i sutra che più si accordano con i nostri preconcetti e ad escludere o eliminare quelli che sembrano discordarsene.
Il ricercatore dovrebbe essere libero, come l'onda del mare.
l'onda dell'oceano della saggezza.
In tibetano si dice Yeshe tsogyal, se non sbaglio.
Pare che Yeshe fosse una tipa che se ne fregava se una tecnica apparteneva al sapere sciamanico, allo yoga indiano o al buddismo.
L'importante è che funzionasse.
La vera medicina è quella che guarisce, dice l'ayurveda.
A volte ho l'impressione che l'etichetta sia più importante del contenuto.
un sorriso,
P.