Luce Oscura ha scritto:Il vira marga è una via Diretta.
E' un modo pericoloso.
Questo vuol dire avere una determinazione iniziale particolare, e saltare i passaggi intermedi, per accelerare il processo del conoscere.
Il Vira ha un intento ed una volontà incrollabili.
E' adattabile, indistruttibile.
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Un Vira incenerisce la sua storia personale, e, nello smashan del suo cuore, danza sulle sue ceneri.
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Se si intende come pentimento il modificare un atteggiamento ritenuto errato, sì.
Mah.
Mi risuona nella testa Castaneda.Come anche alcuni percorsi che oggi definiamo New age,di sviluppo personale,che furono di moda 20 anni fa e che servirono a sedicenti formatori in erba,per esempio di dinamiche mentali legate al business...(gente che faceva fino al giorno prima i lavori più disparati),di fare esperienza sul campo,di praticare sperimentalmente su cavie umane,che pagavano a caro prezzo i corsi,in cui tra l'altro,veniva imposta una condizione di segretezza.Nulla andava riferito all'esterno.
Ne uscì più di qualcuno completamente stravolto e dissociato.Molti con delle fratture psichiche ricomposte alla bell'è meglio dal tempo e dalla naturale omeostasi dell'organismo.Molti freddi e anemotivi come dei robottini.Non esiste il dubbio,non esiste il pentimento,non si dà mai una giustificazione,le critiche e i giudizi altrui vanno cancellati all'istante,tutto ciò che non proviene da certi livelli inconsci non merita considerazione,nessuno può insegnarci qualcosa, etc...Ovviamente una alta percentuale di queste persone rompeva i rapporti con la famiglia o con il partner...
L'accelerazione rende questa via pericolosa,perchè non c'è il tempo della rielaborazione dei contenuti fenomenici che emergono dall'inconscio e dei principi che via via si percepiscono in modo diretto.Spesso con relative allucinazioni.La dimensione violenta e traumatica di questo tipo di vie, rende possibile uno squarcio:la ferita-feritoia che suggella l'iniziazione.Per gestire quella ferita feritoia,motivo di forza ma allo stesso tempo di profonda fragilità (spesso con tratti paranoidi),la persona,per difesa,si congela e ricompone il proprio Io,per non disperdersi nel mare magnum dell'inconscio collettivo e delle sue potenzialità,assai pericolose se non si sa bene come gestirle,avendo rotto i livelli dell'Io troppo in fretta.Il passato viene incenerito,la memoria si resetta come quando su un'area costruita passa uno tsunami.Cosa resta da salvare?L'unica via possibile diventa la volontà di perseguire il Progetto intravisto,il distacco dal mondo (col quale ora si fa fatica ad interagire e che risulta amplificato dai sensi più acuti),il sentirsi "unici"(con relativa convinzione di superiorità) e soli (per necessità e per dovere,ci si dice...),come tutti gli eroi.
Si è indistruttibili fino a che non si comprende che il cuore ha pagato il prezzo più alto...(in termini emotivi,esistenziali e anche organici).