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I segreti dello Yoga

Manuale pratico di introduzione allo yoga per principianti e indicazioni per insegnanti di Yoga

I segreti dello Yoga
18 febbraio 2010

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Questa recensione è stata pubblicata nell'ambito del concorso letterario di yoga.it

Gabriella Cella è una delle più note insegnanti di yoga italiane: ha seguito, tra gli altri, Iyengar, Krishnamurti, Shankarananda; si è diplomata alla Yoga Vedanta Forest Academy di Swami Sivananda nel 1979 e alla Vivekananda Yogasana Kendra in Kerala nel 1997 dove ha ottenuto il titolo onorifico di Yoga Chudamani (gemma dello yoga). Nel 1991 ha fondato la S.I.Y.R., Scuola quadriennale per la formazione di Insegnanti tuttora attiva a Piacenza.

Lo Yoga Ratna, il gioiello dello yoga proposto da Gabriella, pone molta attenzione al femminile e agli effetti fisici e psicologici degli âsana. Integra pertanto lo yoga ortodosso con rivisitazioni personali alla luce del lavoro sui simboli attivati dagli âsana. Ricerca essenzialmente l'equilibrio tra gli opposti: maschile e femminile, energia solare ed energia lunare, terra e cielo, materia ed energia sottile, forza e abbandono.

Questo libro è, a mio parere, quello che contiene lo sguardo più ampio sul suo insegnamento, un approccio sempre pratico ed esperienziale perché si può trasmettere solo quel che si è sperimentato.

Lo Yoga insegna a conoscere se stessi, e allora non si può che partire dal riconoscimento dei propri limiti in umiltà e verità prima di esplorare le proprie potenzialità. È l'unico modo per evitare i pericoli dello yoga, di solito trascurati, ma che invece vanno costantemente tenuti presenti considerato che la disciplina era in origine destinata a uomini giovani e determinati e non a persone, in prevalenza donne, inserite in un malsano contesto di vita come quella moderno.

In questo libro l'autrice offre una serie di indicazioni pratiche valide tanto per gli insegnanti di yoga quanto per i semplici praticanti, regalando spunti utili sia per costruire una lezione sia per creare un proprio percorso in base a personali esigenze.

Si parte dalla creazione di uno spazio sacro, un rituale iniziale che protegge dall'ambiente esterno (cambiare l'aria, accendere un incenso, porre una ciotola d'acqua ai quattro punti cardinali) sigillato dal saluto alle direzioni. Un momento iniziale in cui si prepara l'ingresso in un'altra dimensione.

Gli âsana andrebbero scelti in sequenza logica, anche alla luce degli elementi e dei cakra attivati, e ognuno va prima preparato e poi compensato: l'accento è sempre posto sull'equilibrio, sull'armonia delle sequenze.

Vengono consigliati gli esercizi del mattino, prima ancora di alzarsi dal letto, e poi la preparazione per la colonna vertebrale: i movimenti per le sette vertebre cervicali (correlate all'Etere), le dodici dorsali (Aria), le cinque lombari (Fuoco), le cinque sacrali (Acqua), la zona coccigea (Terra). Infine gli esercizi per la sera: un ponte tra il giorno e la notte, chiuso dal respiro del Vento che facilita il sonno.

Un'ampia parte è dedicata proprio al respiro, ponendo sempre come punto di partenza l'ascolto del movimento spontaneo per poi, con paziente e graduale pratica, arrivare a governarlo, ad ampliarlo e a sospenderlo nelle apnee. Si parla del respiro che riequilibra le energie della Luna e del Sole, il respiro che aumenta il calore, il respiro che porta freschezza, il respiro che disegna un cerchio, il respiro che vuota la mente e altri ancora.

Vengono poi descritte gli âsana più importanti con tutti i dettagli di preparazione. Si parla di Trikonasana, la posizione del Triangolo come integrazione tra maschile e femminile; Vriksasana, la posizione dell'Albero per la ricerca delle proprie radici; Tadâsana, la posizione della Montagna che dona stabilità; Ganapatiasana, la posizione di Ganapati, l'Elefante che protegge la memoria; Bhumiasana, la posizione di Bhumi, la Signora della Terra che sostiene; Vira Vasudevasana, la posizione di Vasudeva, il Guerriero che si inchina alla Terra; Ganeshaniasana, la posizione di Ganeshani, l'Elefante femmina che porta la pioggia; Chandrakantasana, la posizione di Chandrakanta, l'Amato dalla Luna che rinfresca la mente; Sutasana, la posizione dell'Auriga che sostiene il Mondo degli Inferi; Svahasana, la posizione di Svaha, la Signora che accende il Fuoco; Buja Padasana, la posizione di Vishnu che sostiene sulle spalle il Mondo; Kakasana, la posizione del Corvo; Kakiniasana, la posizione di Kakini, il Corvo femmina che si muove nel Vento; Adityasana, la posizione di Adity, la Grande Madre divina, e molte altre ancora.

Il capitolo quarto è dedicato ai gesti delle mani, le hasta-mudrâ, particolarmente significativi in quanto attivano importanti canali energetici che dalle mani percorrono l'intero corpo (per esempio tra indice e pollice nasce il canale energetico del grosso intestino, dal dito mignolo i canali energetici del cuore e del piccolo intestino).

Tra i gesti illustrati: il gesto della verità (Prithvi mudrâ) con la mano sinistra in grembo e le punte della dita della mano destra al suolo; Surya mudrâ, il gesto del sole e della luce: la mano sinistra davanti al cuore con il palmo rivolto in avanti, la mano destra con le dita piegate che si toccano alla base del palmo sinistra. Per indicare la luce che il Sole sprigiona le dita della mano destra si aprono e si chiudono ritmicamente. Tutti questi gesti si possono anche unire in sequenze che raccontano vere e proprie storie.

Infine, come in ogni buona pratica, un capitolo sul rilassamento (Yoga Nidra): gli accorgimenti (non tutti gradiscono la posizione supina, l'attenzione alle parole che si usano, l'utilizzo di suoni e delle immagini, la concentrazione sulla colonna vertebrale): «lasciatevi andare con fiducia alla mia voce che vi guida e alla terra che vi sostiene, rilasserete il corpo, rilasserete la mente...».

Il libro termina con una illuminante citazione di Castaneda per non dimenticare qual è il centro e l'obiettivo di ogni percorso: «Qualunque via è solo una via e non c'è nessun affronto a se stessi o agli altri nell'abbandonarla se questo è ciò che il tuo cuore ti dice di fare. Esamina ogni via con accuratezza e ponderazione, provala ogni volta che lo ritieni necessario, quindi poni a te stesso, a te stesso soltanto, una domanda - questa via ha un cuore? - se lo ha la via è buona, se non lo ha non serve a niente».

I Segreti dello Yoga
di Gabriella Cella Al-Chamali
Fabbri Editore
160 pagine
Foto in B/N

di Monica Buccoliero

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